È un sistema analitico di indagine e cura della personalità. Si basa sull’assunto fondamentale che esiste un’identità funzionale fra la tensione muscolare e il blocco emozionale. L’ attenzione e il rilievo dato alla corporeità, al non verbale e al pre-verbale, all’interpretazione del transfert e del controtransfert nei termini nuovi di “cosa riflette il mio corpo rispondendo, qui e ora, alla relazione con la persona che ho davanti a me” furono gli elementi che, relativamente alle tecnica, agli inizi degli anni ’30, provocarono la rottura fra Wilhelm Reich, fondatore dell’Analisi Bioenergetica, e Sigmund Freud di cui Reich fu allievo.
Ad Alexander Lowen, psichiatra e psicanalista americano contemporaneo recentemente scomparso, dobbiamo l’attuale elaborazione della tecnica bioenergetica. Con Lowen la Bioenergetica si colloca in perfetta sintonia con i più recenti filoni di studi dell’enfant research e delle relazioni oggettuali ed estende le sue possibilità di applicazione al lavoro di gruppo oltre che individuale.
Sappiamo che nel processo evolutivo ciascuno deve attraversare differenti fasi di sviluppo nel corso delle quali incontra difficoltà specifiche. Per le ragioni più varie relative ai problemi emotivo/pratici non risolti della famiglia a cui si appartiene e allo stile educativo che da piccoli viene subito, queste difficoltà nel corso della crescita possono non venire superate adeguatamente e diventare causa di blocchi sia a livello emotivo che a livello fisico. Il soggetto in crescita si organizza attorno al problema, si struttura non sulle domande di sostegno e sulle risposte di cura che sarebbe naturale fare e ricevere e permetterebbero uno sviluppo armonico, ma su ciò che di carente gli viene offerto. Questa organizzazione/strutturazione attorno alla carenza è ciò che di più saggio può fare per sentirsi accettato dal contesto che lo circonda e da cui dipende la sua sopravvivenza, è un adattamento tanto intelligente quanto obbligato a cui paga comunque lo scotto di una deformazione nell’espressione dei suoi bisogni. Il bisogno non esaudito finisce per venir negato e “occultato” dal soggetto stesso a sé stesso e diventa “tabù” perché, presentandosi senza possibilità di soddisfazione, è solo origine di continuo dolore. Perdendo la consapevolezza ci separiamo dal nostro desiderio così non sappiamo più cercare e chiedere le cose giuste per noi originando a noi stessi un continuo vagare da una delusione e da una sofferenza all’altra.
È compito dell’analista leggere ciò che l’analizzando non può leggere da solo perchè non può essere contemporaneamente colui che occulta e colui che svela e, rimettendolo in contatto con la verità negata, restituirgli la meta reale e la bussola perduta per orientarsi a questa meta.
Ma il mal-essere può originare non solo da vissuti più o meno remoti, in qualsiasi momento della nostra vita possiamo attraversare periodi particolarmente difficili, con senso di confusione, di movimenti a vuoto, di perdita di orientamento ed efficacia,di sofferenza o insoddisfazione. Non è cosa strana o deplorevole avere bisogno di aiuto, è cosa strana, se mai, non riconoscere la realtà del nostro stato e deformare noi stessi e chi è a contatto con noi attorno a questa realtà negata perdendo occasioni di vita e compromettendo magari anche la nostra salute fisica dal momento che quanto di emotivo non è riconosciuto può finire per tramutarsi in sintomo somatico.
L’analisi bioenergetica si propone di:
Lavorare in modo integrato sul versante emotivo, cognitivo e corporeo. L’elaborazione verbale del vissuto personale e di quanto accade nelle sedute a livello psico-corporeo si ottiene attuando una serie mirata di esperienze sul fisico al fine di:
– sviluppare e potenziare la capacità di leggere e sostenere la realtà contro il distorcimento e la fuga da essa
– sviluppare e potenziare la capacità di assertività e incisività, il senso del potere personale contro il senso di “non avere voce in capitolo”
– raggiungere un senso di “agio”superando il senso di “disagio” più o meno cronico.
– realizzare lo sblocco nel perseguimento dei propri obiettivi liberandosi dall’esperienza ricorrente di insuccesso e di frustrazione.
LA BIOENERGETICA ESPRESSIVA
Dal piacere di mettere in moto il corpo svegliandone le energie e il desiderio vitale, meta principale delle Classi di Bioenergetica, con il piacere di lasciarlo libero di esprimersi su tracce musicali o di improvvisazione teatrale restituendogli il gusto del gioco e della creatività, nasce l’idea di conciliare la Bioenergetica con l’Arteterapia. Gli incontri non richiedono alcuna preparazione o competenza specifica, né hanno limiti di fruizione. Sono una via piacevole per accedere al rinforzo dell’identità e alla liberazione dalle tensioni, fonte di malessere e malattia, un momento per lasciar emergere, scoprire e riflettere recuperando attraverso il movimento creativo naturali attitudini al gioco e alla costruttività trovando nel gruppo occasione di espressione, elaborazione, sostegno, sorpresa.
LE CLASSI DI ESERCIZI
Rappresentano la parte di lavoro che può essere condotta in gruppo. Possono essere un modo eccellente per rientrare in contatto con il proprio corpo e rappresentare un potente sostegno ad ogni tipo di processo terapeutico col quale non interferiscono. Sono una forma di ricerca di maggior benessere e consapevolezza di sé, uno scarico dello stress e un potenziamento dell’energia. Esecuzione di movimenti, assunzione di posture, attenzione alla respirazione sono l’approccio più semplice alla Bioenergetica e non richiedono ai partecipanti alcuna particolare preparazione e non presentano limiti di fruizione. A livello energetico i movimenti si alternano in un susseguirsi armonico di carica, scarica, rilassamento che permettono di prendere coscienza e di lavorare sulla tensione muscolare allentandola. La sensazione generalmente riferita dopo una “classe” è di leggerezza, di libertà, una sorta di rilassamento e di carica energetica nello stesso tempo, di maggiore vitalità e benessere. Sono inoltre uno strumento semplice per il rinforzo dell’identità.
Le classi di esercizi sono articolate in un incontro settimanale della durata di 75′ in gruppi che possono variare dai 6 ai 12 partecipanti.
LE SEDUTE INDIVIDUALI
seguono lo stesso andamento di una seduta analitica ma includono il lavoro fisico-energetico. Possono affrontare problematiche più complesse con tempi di lavoro più o meno lunghi, ma possono essere circoscritte al raggiungimento di mete più specifiche e delimitate e rientrare nel percorso di una “terapia breve”.
I GRUPPI DI INCONTRO
Per chi sente il bisogno di approfondire e ampliare il discorso,i gruppi di incontro offrono la possibilità di perseguire le finalità di cui si è parlato mettendo a disposizione un tempo più esteso per ogni attività.
Questi gruppi avvalendosi di esperienze mirate e della possibilità di verbalizzazione individuale dei vissuti personali, possono essere sperimentati come un reale itinerario di crescita in cui ciascuna persona può compiere un suo proprio cammino avendo in ciascun altro partecipante un elemento di appoggio e di rimando, di sollecitazione e di chiarificazione.
Rientrano nella terapia di gruppo in quanto hanno la condizione per definirsi tali: il tempo e le condizioni idonee all’elaborazione dei vissuti personali che l’esperienza ha fatto emergere. I gruppi possono variare dai 6 ai 10 partecipanti e per la loro maggiore complessità si articolano in incontri settimanali di due ore e mezzo-tre ore o su intensivi a tema di una giornata o più.